Oggi in tutto il mondo cristiano si commemora la passione e crocifissione di Gesù Cristo. Si tratta di un anno “speciale”, l’anno della sfida al Covid-19, non si celebra l’Eucarestia, nelle parrocchie non si effettua la Via Crucis o, più in generale, la processione con il crocifisso.
Cosa vuol dire tutto questo? Che significato dobbiamo dare a questi giorni?Quest’anno vedremo la Croce sfilare dagli schermi dei televisori, tablet, pc o forse non la vedremo…
La Croce si è piantata potente nei nostri cuori.
La morte per crocifissione era una delle pene più atroci che si potessero infliggere e Gesù Cristo vi è stato condannato, come se non bastasse fu deriso, umiliato, schernito.
Perché dovette patire tanto dolore? Nel romanzo del tedesco Luis De Wohl «La lancia di Longino». Lo scrittore immagina che il centurione romano, dopo aver trafitto il cuore di Cristo con la sua lancia, si interroghi sulla morte di quell’uomo. Comincia a credere che sia Dio. E allora si chiede perché Dio muore così, lui che può tutto, lui che avrebbe potuto scendere dalla croce. E conclude osservando che Dio soffre e muore in croce perché l’uomo, nella sua superbia, non possa dire a Dio: che vuoi da me Tu? «Sai fare tante cose ma c’è una cosa che io posso fare e Tu no: soffrire e morire». Questo vuole dirci la croce: anche Dio condivide il morire e il soffrire dell’uomo. E anche per Lui al momento della morte «si fece buio su tutta la terra».
In questi giorni la terra si è fatta buia, silenziosa, triste. Soffriamo di questa situazione: soffriamo le morti silenziose ed isolate, soffriamo i malati, abbiamo paura per noi e per i nostri cari, abbiamo paura di non trovare mai più quello che avevamo prima del “lockdown”
L’unica cosa che possiamo fare è riconoscere il nostro dolore e fare una scelta: essere uomini e donne migliori e, quindi, accettare l’isolamento per risorgere migliori ed insieme al nostro prossimo, oppure, far vincere bramosia, egoismo, narcisismo.
In quei tempi in cui Gesù Cristo moriva, ai piedi di quella croce c’era una madre che vedeva il proprio figlio morire e lo amava di un amore immenso che la fece restare lì sino alla fine: Maria. L’Amore, alla fine, vinse e trionfò.
L’Amore può ancora oggi vincere e trionfare: scegliendo l’isolamento, lo stare al sicuro a casa: facciamo vincere l’Amore.
L’Amore passa per il dolore e la sofferenza: economica, sociale, ma trionfa.
Uscire oggi e non rispettare le regole fa trionfare l’egoismo e la solitudine, farà trionfare il male invisibile: il Covid-19. Leggere questo giorno con occhi diversi vuol dire guardare ognuno alla propria croce, scegliere da quale parte si vuole stare: amore ed altruismo o vile egoismo.
Quanti mamma e papà rinnovano quotidianamente la scelta, non sempre facile, di restare a casa con i propri figli? Quanti medici, infermieri, OSS, addetti alle pulizie, addetti nei supermercati, addetti delle forze dell’ordine indossando mascherine e guanti e combattono ogni giorno in prima linea mettendo su quella croce la loro stessa vita? Quante famiglie saranno separate oggi amandosi più di ieri per proteggersi a vicenda? Quanti hanno paura, ma non lo ammettono per aiutare con un sorriso chi vedono più in difficoltà?
Queste sono storie di Amore, queste sono le scelte che faranno trionfare l’Amore e ci restituiranno vite migliori fatte di scelte, di sacrifici e dolori: avremo finalmente capito che nulla è scontato!
Non lasciatevi vincere dall’egoismo: state a casa ed insieme ce la faremo.
Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa per il suo prossimo.
Io nel mio continuo attraverso ICF e la piattaforma Do You Coach ad offrire sessioni di coaching gratuito. Offro la mia professionalità perché dobbiamo prepararci a rinascere e ad essere finalmente essere umani migliori.
Vi lascio il link al mio contatto e vi auguro una serena Pasqua, al sicuro nelle vostre case!